domenica 28 aprile 2019

E se mi negano il porto d'armi? Posso ottenerlo lo stesso?


Una dei problemi più comuni che mi vengono sottoposti è quello relativo al diniego di porto d'armi.

Può capitare per il porto d'armi uso caccia, sportivo, difesa o altre autorizzazioni.
I principi sono simili; è un campo molto particolare e specialistico.
Avvocati non specificatamente preparati possono prendere grossi abbagli nell'applicare, ad esempio, la normativa penale in questo settore.
In diritto penale, ad esempio, se ci viene fatta una querela (magari dalla moglie o dal marito  in occasione della separazione) la soluzione è semplice: basta che si rinunci alla querela stessa e la situazione è completamente definita. Nessuna traccia pregiudizievole rimarrà alla persona che è stata querelata.
Nel diritto delle armi la situazione è completamente diversa: il porto d'armi può esserci negato.
La situazione sarebbe completamente diversa se ci fosse una sentenza di assoluzione piena.
Perché questo?
La logica è che la Polizia deve giudicare sull'affidabilità di una persona.  In Italia portare ed avere armi non è un diritto ma una facoltà che ci può concedere lo Stato.
E' quindi logico considerare una persona non affidabile se ha picchiato la moglie o se l'ha minacciata di morte.
Quindi, anche se l'azione penale è stata annullata per la rinunzia alla querela, rimane il fatto che la persona in questione era stata capace di gravi minacce o aggressioni. Con una pistola potrebbe comportarsi peggio e quindi niente porto d'armi.
In linea generale è così ma di fatto molto spesso Questure e Prefetture commettono autentici abusi. Tanto per dire il più comune si considera una persona colpevole solo perché è stato querelato.  Questo è illegittimo perché bisogna sempre vedere se la querela appare fondata o strumentale.
Di conseguenza, la decisione della Questura o Prefettura non va considerata come Vangelo.

Come difendersi quindi?

1) Chiedere un parere ad un avvocato competente.
2) Se il parere è positivo procedere con ricorso gerarchico o con ricorso al TAR.
3) In qualche caso può essere risolvente un incontro diretto dell'avvocato con gli organi di Polizia.
Nel mio caso, spiegatemi quale è la situazione in generale, senza impegno riempiendo il modulo di contatto che segue o scrivendo alla mail umberto@avvocatochialastri.it .
Vi darò comunque una risposta. Nel caso sia opportuno si potrà procedere all'eventuale consulto formale, con esame dei  documenti.




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