venerdì 24 novembre 2017

Coltello da sub, arma? Trasporto e porto d'armi.

Se si va a fare un'immersione portando con sè un coltello da sub si rischiano guai?

La domanda potrà sembrare banale ma non lo è. Difatti i coltelli da sub, che delle volte possono anche essere simili a dei veri e propri pugnali (per differenza tra pugnale e coltello vedere questo post), nonostante vengano venduti tranquillamente, anche per corrispondenza, senza denuncia e senza licenza, potrebbero arrecare dei problemi al subacqueo ed all'apneista poco informati.

Il coltello da sub viene considerato strumento atto ad offendere (arma impropria) e non arma, ai sensi dell'art. 45, comma 2 del regolamento di attuazione del TULPS.

Per questo motivo, essendo anche un appassionato di subacquea e pesca in apnea, ci tengo a dare alcuni consigli per far sì che evitiate di trovarvi nei guai in una giornata dove volevate solo rilassarvi in acqua.

Infatti, il coltello da sub, qualsiasi sia la sua dimensione, è ritenuto dal legislatore un vero e proprio oggetto atto ad offendere. Ciò significa che può essere acquistato e ceduto senza particolari formalità ma che il trasporto (nota bene, trasporto e non porto) debba avvenire per un giustificato motivo.

Va da sè che l'utilità di avere un coltello sott'acqua, quando si sta andando a fare un'immersione, è un motivo ritenuto valido per poter trasportare il coltello in questione (un coltello sott'acqua può salvarci la vita, ed anche quella degli altri. Si pensi ad un compagno rimasto incastrato ad una lenza a 10 metri di profondità).

Ma qui si arriva alla differenza fondamentale che vi è tra il porto ed il trasporto. Trasportare il coltello da sub significa tenerlo lontano dalla propria disponibilità. Se si sta andando a fare l'immersione in macchina è bene tenerlo nella borsa nel portabagagli, insieme alla muta ed alle pinne. Portarlo in tasca, o sul sedile anteriore è un porto, non un trasporto, e quindi punibile ai sensi dell'art. 4 della Legge del 18 aprile 1975 n. 110.
Vi invito quindi a stare attenti a queste accortezze.

Una volta finita la giornata d'immersione riponete il vostro coltello nel cassetto, non dimenticatelo in macchina o nel borsone, perchè rischiate guai seri.
Avv. Carlo Chialastri

domenica 12 novembre 2017

Il manganello va denunciato? Eppure questa volta ...

Sembrerà strano ma per la Cassazione non più. Vediamo cosa è successo.
Infatti, con sentenza numero 31933 pubblicata il 3 luglio 2017, la Corte di Cassazione, sezione prima, ha assolto un cittadino trovato in possesso, all'interno della proprio abitazione, di due sfollagente (manganelli) in acciaio.
Per gli ermellini infatti "lo sfollagente non è un'arma in senso proprio, in quanto non ha come destinazione naturale l'offesa alla persona, ma può essere utilizzato anche per finalità diverse, per esempio come strumento per l'allontanamento o la separazione di persone, senza alcuna offesa alla loro incolumità."
Vi è quindi in inversione totale di tendenza sul non vedere più i  manganelli come un oggetto la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona prevista dall'art. . 585, comma II n°1, c.p.. Il suo possesso non è, sempre secondo la Corte, punibile ex art. 697 c.p. (detenzione abusiva di armi)
Questa sentenza è interessante ma anche estremamente pericolosa.
Vi è il rischio che alcuni pensino e quindi spargano la voce che questo tipo di arma non vada più denunciato.
Ricordiamo che una sentenza non cambia la legge. Anche se la sentenza è della Cassazione (il massimo organo giudicante) un tribunale qualsiasi potrebbe pensarla diversamente e cambiare.
La stessa Cassazione potrebbe cambiare orientamento e giudicare diversamente.
C'è quindi il pericolo, nonostante ci sia questa sentenza "favorevole", che se si venisse trovati in possesso di un manganello non denunciato si possa essere condannati.
Abbiamo  visto articoli su internet che proclamano la cessata necessità di denunciare i manganelli: NON CREDETEGLI! Siate prudenti.
Sappiamo bene come una piccola condanna possa farci togliere il diritto di detenere tutte le altre nostre armi, anche se regolarmente denunciate.
Per evitare gratuite rogne vi consiglio quindi di continuare a denunciare la detenzione dei manganelli!
Aggiungiamo altre considerazioni.
Dal punto di vista strettamente giuridico ci sono grosse perplessità sull'orientamento della Cassazione. Valga per questo l'ottimo articolo del dott. Mori https://www.earmi.it/diritto/giurisprudenza/manganelli2.html .
Noi intendiamo però vedere il problema da un altro punto di vista.
In Italia abbiamo dei legislatori che fanno decisamente schifo. Le leggi sono fatte con i piedi. I magistrati devono applicare questo schifo di legge e sanno bene che in alcuni casi, applicando la legge, si commettono gravi ingiustizie.
Non dobbiamo dimenticare che i manganelli sono oggetti molto carini ma di fatto posso essere molto meno pericolosi di una spranga di ferro o di un manico di piccone. È quindi assurdo che - in quanto armi proprie . debbano essere denunciati e non possano essere mai portati fuori di casa. Tutto il settore delle armi bianche andrebbe rivisto.
Ci sono magistrati che applicano lo stesso la legge imbecille e ci sono magistrati che cercano di "interpretarla" magari salvando il disgraziato che si è trovato nei guai.
In questo caso la Cassazione ha forse forzato troppo ma ha  dato un'interpretazione che comunque può aiutare a salvare molte persone e potrebbe anche essere una spinta ad una seria legge di riforma.
Ferma quindi la prudenza di cui sopra, applaudiamo questo nuovo orientamento della Cassazione: se le leggi sono malvagie ben venga il giudice che le interpreta in modo giusto! 
Avv. Umberto Chialastri Avv. Carlo Chialastri