sabato 12 agosto 2017

Coltelli o armi? Esempi pratici per non finire nei guai

C'è una legislazione fatta a cavolo per quello che riguarda le armi bianche
È quindi facile trovarsi in mezzo ai guai, se si è anche un pochino sfortunati. Ci sono migliaia di persone che hanno dentro casa la loro sciabola da ufficiali, una molletta, qualche bel pugnale storico o meno. Può essere pure che nessuno li controlli per tutta la vita. Se però arriva il controllo arrivano i guai.
Quello che la gente comune non capisce e - giustamente direi - è:
- un pugnale, uno stiletto, un coltello proibito si possono comprare senza nessuna limitazione in coltelleria, internet, negozi di antiquariato e magari pure armerie;
- un coltello da cucina è spesso oggettivamente più pericoloso del pugnale da Giovane Fascista del nonno, arrugginito e privo di taglio.
Una ulteriore confusione è creata dalla giurisprudenza: per tanti anni la Cassazione ha dichiarato solennemente che i coltelli che rimanevano bloccati una volta aperti erano da considerare pugnali. Poi hanno cambiato idea ma qualcuno le penne ce l'ha lasciate.
A mio parere l'intera categoria delle armi bianche andrebbe rivista. Parliamo però ora di qualche caso concreto. Indicherò anche i link, mettendo anche la mia faccia in questo.
Molti venditori sono esteri.
Cominciamo con Ebay. Qui un venditore francese vende un coltello "mafia italiana".  Si tratta della classica "molletta", un serramanico con una apertura a scatto. È indiscutibilmente un'arma sia per la giurisprudenza consolidata sia per il meccanismo a scatto che gli permette di essere usato molto velocemente ed insidiosamente, sia per la lama con la classica forma a stiletto, una lama nata per uccidere. Viene però venduto su Ebay e vi arriva tranquillamente a casa in pochi giorni. Entro le 72 ore dall'arrivo va denunciato e poi non potrà mai essere portato fuori da casa: è un'arma a tutti gli effetti.
Quest'altro invece è un coltello tipo siciliano, venduto sempre su Ebay. Queste sono pattade sarde tradizionali. Non badate alla lunghezza della lama; ce ne sono con lame ben più lunghe e non cambia giuridicamente nulla. Questi aggeggi sono considerati normali utensili, coltelli; per un giustificato motivo possono essere portati fuori da casa. Non vanno denunciati e in pratica hanno lo stesso regime giuridico di un coltello o di un cacciavite. Inutile ricordare che questo tipo di coltelli uccide tranquillamente come la molletta. Le pattade hanno anche un passato storico di guerra per essere state usate dalla Brigata Sassari durante la Prima Guerra Mondiale. Il siciliano viene anche chiamato lo scannatore...
Questo è un clone baionetta dell'AK 47, con tanto di attacchi. Non credo sia originale ma gli attacchi per baionetta ci sono. Questo è un coltello da caccia, sportivo. Dal punto di vista pratico possono uccidere allo stesso identico modo; hanno però trattamenti del tutto diversi. Il primo, avendo gli attacchi da baionetta è un'arma, il secondo un semplice coltello... 
Veniamo ora al Gotha dei coltelli, almeno per quello che riguarda il prezzo, Extrema Ratio.
Si tratta di coltelli che per lo più sono nati come militari, alcuni sono usati dalle forze armate di qualche paese (a cominciare dai nostri incursori Col. Moschin); altri sono copie di pugnali storici.
Questo è indiscutibilmente un'arma (Glauca J1). Tanto per cominciare ha il taglio su entrambi i lati della lama, sulla punta. Basterà poi leggere la presentazione che ne fa Extrema Ratio "Coltello chiudibile sviluppato insieme agli esperti di materiali del reparto Jagdkommando, la forza speciale dell’esercito austriaco. Ha una punta studiata per permettere la massima penetrazione. È dotato di frangivetro posteriore, clip applicabile in tre posizioni e sicura laterale. Il manico è realizzato con una particolare finitura per una maggiore grip durante l’utilizzo." Nasce per una forza armata ed ha la punta studiata per permettere la massima penetrazione. Si tratta di caratteristiche militari, la penetrazione non è presumibilmente quella in una forma di gruviera.

 Questo è 39-09, della Extrema Ratio, la magnifica replica modificata del pugnale dei nostri paracadutisti assaltatori. Lo stesso discorso per quest'altro bellissimo pugnale stiletto Suppressor (notare il nome) commemorativo dei GIS dei Carabinieri.
La musica cambia con il Resolza, sempre Extrema Ratio. In pratica è una pattada con la possibilità di bloccare la lama, una volta aperto il coltello. Non si tratta di un'arma anche se tecnicamente è molto pericolosa ma di un utensile.
Quello che non mi piace è che nel sito Extrema Ratio (e in tanti altri che vendono armi simili o coltelli che potrebbero far venire dubbi) non c'è nessuna avvertenza sul fatto che vadano denunciati. Tutti li possono comprare e detenere ma ... sono armi e vanno immediatamente denunciati e poi rimangono soggetti alla rigida normativa per le armi. Complimenti quindi alla Extrema Ratio per le cose magnifiche che fa e per come ci rappresenta all'estero ma ...
Qui fermo questa carrellata estiva.
Vorrei che la legge sulle armi bianche diventasse più semplice e vorrei che almeno i venditori fossero obbligati ad agire correttamente.
I politici si sa hanno ben altro da fare, comprese le importantissime leggi sul divieto (sancito penalmente) di vendere ritratti del Duce (morto e sepolto da 72 anni).
Il dott. Mori nel suo splendido sito earmi.it sostiene la tesi che non sia più necessaria la denuncia di detenzione per le armi bianche. La sua tesi è logica e corretta ma non è recepita automaticamente da Polizia e Carabinieri. Invito quindi alla massima prudenza e comunque non varia tutto il resto riguardo il porto. Da avvocato sottolineo che la legge spesso non è precisa ed è soggetta ad interpretazioni. Questo significa che pur avendo tutte le ragioni del mondo ci si può trovare ad affrontare un  processo penale di molti anni, con spese e problemi. Meglio quindi evitare prima.
Lo dico in altri termini. Se un tizio viene denunciato per la mancata denuncia di una molletta o di una baionetta, io sarò il primo a difenderlo anche sostenendo che la denuncia non è più necessaria. La tesi è fondata e quindi probabilmente vinceremo, in Cassazione o prima. Io farò una magnifica figura e guadagnerò perchè è il mio lavoro ma il mio cliente sarà stato nei guai per anni. Non sarà meglio un po' di prudenza?

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