domenica 27 agosto 2017

Porto di coltello. Un bel video su youtube. Il coltello e la mela. Coltello a caccia.

In questo post voglio segnalare un bel video su youtube https://www.youtube.com/watch?v=ah9kdOtkNY0 . Si parla del porto di coltello, con attenzione particolare a varie bufale o patacche.
È divertente e nel complesso molto corretto. Faccio i miei complimenti all'autore.
Bello l'esempio del coltello e della mela: non credete di aggirare la legge portandovi dietro una mela e sostenendo che il coltello lo portate in tasca per sbucciarla.
In teoria il portarsi un coltello dietro per sbucciare la mela della colazione è possibile. Il problema è che però non è una facile scusante.
Tanto per cominciare il coltello andrebbe in caso portato ben chiuso ed impacchettato in fondo ad una borsa o comunque non facilmente prendibile ed apribile.
Il concetto è che il tizio arriva nel parco, si siede su una panchina, leva la mela dal sacchetto e poi prende il coltello che magari avrà portato in fondo alla borsa ben chiuso ed incartato. Il portarlo semplicemente in tasca, pronto ad essere portato fuori  può essere visto molto male dall'eventuale poliziotto.
Il concetto base è infatti la distinzione tra porto (coltello facilmente usabile) e trasporto (coltello non facilmente usabile, perché ben inscatolato ad esempio).
Non funzionano quindi le ... furbate.
Un comportamento illegale che è molto diffuso ed a cui non si fa caso, capita ai cacciatori.
Chi va a caccia può portare il coltello ed è anche molto logico. Può però portarlo, in tasca, alla cintura, alla caviglia, pronto all'uso ma ... quando è a caccia, non prima.
Quando esce di casa, a Roma, sale in macchina e finchè arriva nel posto di caccia, il coltello dovrà stare ben chiuso, non facilmente prendibile, "trasportato", non "portato".
In pratica è la stessa cosa che avviene per il fucile: non si può uscire da casa con il fucile a tracolla e magari carico.

sabato 12 agosto 2017

Coltelli o armi? Esempi pratici per non finire nei guai

C'è una legislazione fatta a cavolo per quello che riguarda le armi bianche
È quindi facile trovarsi in mezzo ai guai, se si è anche un pochino sfortunati. Ci sono migliaia di persone che hanno dentro casa la loro sciabola da ufficiali, una molletta, qualche bel pugnale storico o meno. Può essere pure che nessuno li controlli per tutta la vita. Se però arriva il controllo arrivano i guai.
Quello che la gente comune non capisce e - giustamente direi - è:
- un pugnale, uno stiletto, un coltello proibito si possono comprare senza nessuna limitazione in coltelleria, internet, negozi di antiquariato e magari pure armerie;
- un coltello da cucina è spesso oggettivamente più pericoloso del pugnale da Giovane Fascista del nonno, arrugginito e privo di taglio.
Una ulteriore confusione è creata dalla giurisprudenza: per tanti anni la Cassazione ha dichiarato solennemente che i coltelli che rimanevano bloccati una volta aperti erano da considerare pugnali. Poi hanno cambiato idea ma qualcuno le penne ce l'ha lasciate.
A mio parere l'intera categoria delle armi bianche andrebbe rivista. Parliamo però ora di qualche caso concreto. Indicherò anche i link, mettendo anche la mia faccia in questo.
Molti venditori sono esteri.
Cominciamo con Ebay. Qui un venditore francese vende un coltello "mafia italiana".  Si tratta della classica "molletta", un serramanico con una apertura a scatto. È indiscutibilmente un'arma sia per la giurisprudenza consolidata sia per il meccanismo a scatto che gli permette di essere usato molto velocemente ed insidiosamente, sia per la lama con la classica forma a stiletto, una lama nata per uccidere. Viene però venduto su Ebay e vi arriva tranquillamente a casa in pochi giorni. Entro le 72 ore dall'arrivo va denunciato e poi non potrà mai essere portato fuori da casa: è un'arma a tutti gli effetti.
Quest'altro invece è un coltello tipo siciliano, venduto sempre su Ebay. Queste sono pattade sarde tradizionali. Non badate alla lunghezza della lama; ce ne sono con lame ben più lunghe e non cambia giuridicamente nulla. Questi aggeggi sono considerati normali utensili, coltelli; per un giustificato motivo possono essere portati fuori da casa. Non vanno denunciati e in pratica hanno lo stesso regime giuridico di un coltello o di un cacciavite. Inutile ricordare che questo tipo di coltelli uccide tranquillamente come la molletta. Le pattade hanno anche un passato storico di guerra per essere state usate dalla Brigata Sassari durante la Prima Guerra Mondiale. Il siciliano viene anche chiamato lo scannatore...
Questo è un clone baionetta dell'AK 47, con tanto di attacchi. Non credo sia originale ma gli attacchi per baionetta ci sono. Questo è un coltello da caccia, sportivo. Dal punto di vista pratico possono uccidere allo stesso identico modo; hanno però trattamenti del tutto diversi. Il primo, avendo gli attacchi da baionetta è un'arma, il secondo un semplice coltello... 
Veniamo ora al Gotha dei coltelli, almeno per quello che riguarda il prezzo, Extrema Ratio.
Si tratta di coltelli che per lo più sono nati come militari, alcuni sono usati dalle forze armate di qualche paese (a cominciare dai nostri incursori Col. Moschin); altri sono copie di pugnali storici.
Questo è indiscutibilmente un'arma (Glauca J1). Tanto per cominciare ha il taglio su entrambi i lati della lama, sulla punta. Basterà poi leggere la presentazione che ne fa Extrema Ratio "Coltello chiudibile sviluppato insieme agli esperti di materiali del reparto Jagdkommando, la forza speciale dell’esercito austriaco. Ha una punta studiata per permettere la massima penetrazione. È dotato di frangivetro posteriore, clip applicabile in tre posizioni e sicura laterale. Il manico è realizzato con una particolare finitura per una maggiore grip durante l’utilizzo." Nasce per una forza armata ed ha la punta studiata per permettere la massima penetrazione. Si tratta di caratteristiche militari, la penetrazione non è presumibilmente quella in una forma di gruviera.

 Questo è 39-09, della Extrema Ratio, la magnifica replica modificata del pugnale dei nostri paracadutisti assaltatori. Lo stesso discorso per quest'altro bellissimo pugnale stiletto Suppressor (notare il nome) commemorativo dei GIS dei Carabinieri.
La musica cambia con il Resolza, sempre Extrema Ratio. In pratica è una pattada con la possibilità di bloccare la lama, una volta aperto il coltello. Non si tratta di un'arma anche se tecnicamente è molto pericolosa ma di un utensile.
Quello che non mi piace è che nel sito Extrema Ratio (e in tanti altri che vendono armi simili o coltelli che potrebbero far venire dubbi) non c'è nessuna avvertenza sul fatto che vadano denunciati. Tutti li possono comprare e detenere ma ... sono armi e vanno immediatamente denunciati e poi rimangono soggetti alla rigida normativa per le armi. Complimenti quindi alla Extrema Ratio per le cose magnifiche che fa e per come ci rappresenta all'estero ma ...
Qui fermo questa carrellata estiva.
Vorrei che la legge sulle armi bianche diventasse più semplice e vorrei che almeno i venditori fossero obbligati ad agire correttamente.
I politici si sa hanno ben altro da fare, comprese le importantissime leggi sul divieto (sancito penalmente) di vendere ritratti del Duce (morto e sepolto da 72 anni).
Il dott. Mori nel suo splendido sito earmi.it sostiene la tesi che non sia più necessaria la denuncia di detenzione per le armi bianche. La sua tesi è logica e corretta ma non è recepita automaticamente da Polizia e Carabinieri. Invito quindi alla massima prudenza e comunque non varia tutto il resto riguardo il porto. Da avvocato sottolineo che la legge spesso non è precisa ed è soggetta ad interpretazioni. Questo significa che pur avendo tutte le ragioni del mondo ci si può trovare ad affrontare un  processo penale di molti anni, con spese e problemi. Meglio quindi evitare prima.
Lo dico in altri termini. Se un tizio viene denunciato per la mancata denuncia di una molletta o di una baionetta, io sarò il primo a difenderlo anche sostenendo che la denuncia non è più necessaria. La tesi è fondata e quindi probabilmente vinceremo, in Cassazione o prima. Io farò una magnifica figura e guadagnerò perchè è il mio lavoro ma il mio cliente sarà stato nei guai per anni. Non sarà meglio un po' di prudenza?

venerdì 11 agosto 2017

Come custodire le chiavi della cassaforte e ... sfortuna? Moglie suicida

Vecchia la storia di come vanno custodite le armi. In questo blog ci sono più post.
Non esiste alcuna norma specifica sull'obbligo della cassaforte ma,per non avere possibili guai, è meglio usare una cassaforte o sistema equivalente.
Parlerò di una sentenza interessante e sconvolgente nella sua logicità
Ma le chiavi della cassaforte?
Dove vanno tenute? E come bisogna comportarsi nei confronti dei familiari o conviventi?
Normalmente chi mantiene le armi in cassaforte, può avere la cassaforte aperta per motivi vari oppure lascia le chiavi in giro per casa o comunque dove gli altri conviventi sanno, minorenni o adulti che siano.
Chi è che non ha mai lasciato in giro il fucile da caccia al rientro a casa o prima della partenza?
Chi è che non lascia la pistola nel comodino anche quando è in bagno o in un'altra stanza?
Spesso quando ci viene rilasciato il porto d'armi veniamo diffidati ad usare tutte le precauzioni perchè il convivente che è stato firmato per droga (uso personale) non possa in alcun modo entrare in possesso delle armi. 
Come comportarsi però nei confronti delle altre persone "normali"?
Vediamo un caso particolare.
Tizio ha le armi custodite in un armadio blindato; l'armadio è all'interno di un armadio robusto di legno. Il tutto è in una stanza normalmente chiusa a chiave.
Abita con la moglie e la moglie sa dove tiene le chiavi dell'armadio e della cassaforte (nel cassetto del comodino).
La moglie un bel giorno prende le chiavi nel comodino, apre la cassaforte e si spara con il fucile, tentando il suicidio (per fortuna non riuscito).
La Questura di Perugia ha prima irrogato il divieto di detenzione di armi e poi la sospensione della licenza di porto di fucile per caccia.
L'interessato ha fatto ricorso al T.A.R.; il Tribunale Amminstrativo Regionale di Perugia ha deciso con la sentenza sez. I, n. 13 del 20 gennaio 2011.
Per l'organo di giustizia amministrativa, la Questura di Perugia ha agito giustamente: chi ha delle armi deve adottare le cautele necessarie perchè i conviventi non possano impossessarsi delle armi stesse.
"E’ innegabile che, nella specie, nonostante il ricorrente sostenga di avere posto in essere tutte le cautele necessarie affinché nessun estraneo entrasse nella disponibilità delle armi custodite, siffatte cautele non sono state sufficienti ad evitare che il coniuge si impossessasse di un fucile, tentando il suicidio e procurandosi gravi lesioni." Detto in altre parole i fatti stessi hanno dimostrato che le armi erano custodite male!
Che dire su questa sentenza? Dal punto di vista giuridico è chiarissima ed indiscutibile. Avere delle armi è una facoltà che l'ordinamenteo concede a cittadini che abbiano particolari caratteristiche di serietà e garanzie dell'uso corretto delle stesse.
Contro la sentenza potremmo dire che le cautele da usare sono quelle per quello che può accadere normalmente e non per i fatti straordinari. Non sarebbe però una gran difesa proprio perchè il possesso di armi  , per lòa logica ed il diritto italiano, è una facoltà molto importante e delicata.
Va quindi evitato in modo assoluto che possa entrare in possesso della armi qualsiasi altro, sia esso maggiorenne, minorenne, familiare, estraneo, incensurato, pregiudicato, uomo o donna.
Detto questo dal punto di vista pratico, visto quello che succede normalmente e che ho scritto sopra, ci voglia nella vita anche una buona dose di fortuna... 
Quindi o custodire le chiavi della cassaforte e le armi in una maniera che sembra paranoica oppure correre il rischio.Va anche detto che il pretendere che in caso di richiesta di porto d'armi vengano fatti accertamenti psicologici pure sui conviventi potrebbe essere un'altra ulteriore pressione sui malcapitati amanti delle armi.